Un buco nel muro
A quell’epoca ero molto giovane, certo avevo ben più di una scopata al mio attivo ma ero stata soprattutto impegnata con gli studi avevo. Appena finito la maturità e avevo tutta la mia vita davanti, mi dicevo, e anche l’essere scopata avrebbe avuto il suo tempo. Decisi, però, di riprendere una passione che avevo a 7 anni, il ballo. Quando ero piccola ero minuta ma molto agile ed in grado di eseguire passi con estrema eleganza di danza classica. Il mio istruttore Philip aveva papà svizzero e mamma italiana ed a soli 17 anni teneva sia corsi base che avanzati per donne fino ai 25 di età.
Era per me una tale gioia apprendere da un bel ragazzo come lui: Philip con occhi blu capelli biondi ed un perfetto italiano con un accento svizzero che ogni tanto ci faceva sorridere. Continuai fino agli 11 anni poi per via dello studio dovetti abbandonare. Ora decisa come non mai cercai la scuola e prenotai la mia prima lezione individuale per rimettermi in carreggiata.
Una sorpresa per me
Gli spogliatoi erano accoglienti proprio come allora, mentre mi sbottonavo la camicetta slim lilla udii un rumore e pensai alle vecchie tubature… Poi sentii improvvisamente una porta sbattere e davanti a me scivolò a terra un poster appeso, mi abbassai per raccoglierlo e con mia grande sorpresa vidi di fronte a me una fessura nel muro. Non capivo cosa stava succedendo ma ero molto curiosa e guardai dentro: era decisamente uno spogliatoio più piccolo dedicato al personale, di colpo usci una mano gentile che iniziò ad accarezzare il mio viso. La mia bocca istintivamente si aprì per baciare quella mano e subito le dita passarono dalle gote calde fino alla mia bocca. Ero spaventata ma eccitata e pensai ad un gioco. Di certo non pensavo che sarei stata scopata.
20 cm da gustare
Dissi “ti andrebbe di baciarci? Chiudo gli occhi così è più romantico”. L’aria era impregnata di un odore forte e della pelle bagnata strusciava sulla mia bocca, aprii gli occhi e mi ritrovai un cazzo di 20 cm duro e pronto all’uso. Certo sono rimasta scioccata ma non potevo assolutamente tirarmi indietro davanti ad un cazzo del genere. Anche se non avevo esperienza cominciai a baciare la cappella e sentii un piccolo gemito, la cosa mi fece arrapare di brutto aprii la bocca così tanto da farmi male mentre sentivo la sua asta farsi strada passando per guance lingua e gola. Andava su e giù molto forte e in profondità… Svenni per qualche minuto credo e al mio risveglio mi ritrovai nuovamente il cazzo. L’uomo era entrato nel camerino indossando una maschera che mi ricordava quel cane egiziano, come si chiamava? ah si, Anubis! Stava sopra di me e mi scopava letteralmente la bocca.
A stento riuscivo a respirare mentre tossivo presi le palle che mi sbattevano sul mento e cominciai a massaggiarle… L’uomo capì che non sarei andata da nessuna parte, si alzò e si mise in piedi: “Guarda come lo hai fatto diventare spogliandoti davanti al mio camerino. Adesso succhia”. Riconobbi dall’accento il mio insegnante Philip e non aspettavo altro in realtà da quando avevo 11 anni. La mia bocca era insaziabile, ad ogni gemito lo spingevo più in gola tossendo come una vera puttana. Mentre scivolava in gola pensai al buco nel muro… probabilmente mi aveva sempre spiato… Non avevo il coraggio di chiedere ora e, anche se avessi voluto, il cazzo riempiva totalmente la mia bocca tanto che non riuscivo spesso a respirare.
Una scopata violenta
Preferivo stare in apnea e farlo godere piuttosto che toglierlo dalla mia bocca. Mi misi a succhiare forte quella cappella mentre con la lingua facevo dei movimenti circolari giocando con filetto ed asta. Ero spalle al muro a gambe incrociate e dal tutù si intravedevano le mutandine rosa. Philip si teneva sulla parete con le mani e ad ogni sua spinta la mia testa sbatteva violentemente. Il ritmo accelerato mi fece credere per un momento che avrei preso il suo sperma ma ben presto mi resi conto che non era quello il piano. Mi intimò di girarmi prendendo quasi il mio corpo senza chiedere. Fermai il suo braccio dicendo cosa stesse facendo e lui disse “fidati questa sorpresa ti piacerà”. Ora ero a quattro zampe come una vera cagna fedele aspettando il suo padroncino…alla fine la maschera da cane egizio corrispondeva a come mi avrebbe scopata.
Philip giocava con la mia fica aperta strusciandomi la cappella in superficie, mi godevo il contatto del suo cappellone gonfio e pulsante contro le mie labbra cicciotte e fradice. Non desiderava altro che mi penetrasse ma lui continuava solo a farlo strusciare facendomi colar di voglia. In tutto il camerino si respirava solo odore di fica bagnata. All’improvviso non sentii più quel grosso cazzo premere contro la figa umida e mi voltai per un momento verso di lui ma lui, impetuoso, mi ordinò di girarmi verso il muro afferrandomi poi per i capelli. Tirava sempre più i miei capelli e facendomi inarcare poi, di colpo, sentii un forte dolore dietro. Si era bagnato per bene la cappella per aprirmi il culo. il colpo fu talmente forte, improvviso e doloroso che cominciò ad uscire un rivolo di pipì dalla mia figa lungo le cosce. Anche lui se ne accorse subito e mi disse ”brava cagna pisciami sui coglioni”.
Usata e abusata fino all’orgasmo
Gridai forte e iniziai a godere anch’io e lo volevo sempre più dentro ma non solo, mi sentivo completamente alla sua mercè, godevo del fatto che mi trattasse in quel modo. Scopata come una cagna i calore. Le spinte si facevano sempre più veloci e sbattevo il mio culo sulla sua carne. Il rumore dei nostri corpi sudati che sbattevano l’uno contro l’altro risuonava nel piccolo ambiente. Poi lui affondò il cazzo fino ai coglioni e premette le dita nella mia carne, affondando le unghie e lasciandomi i segni. Mi schiaffeggiò il culo tanto forte da lasciarmi le impronte delle sue mani sulla pelle. Si divertiva a tirare fuori il cazzo per vedere il buco del culo dilatato al massimo per poi ributtarlo dentro in un balletto senza fine. Sentivo gli spasmi del mio culo farsi sempre più intensi e frequenti e sapevo che l’orgasmo stava arrivando, violento e intenso come la scopata a cui mi ero sottomessa.
All’improvviso un fiotto bollente
E non mi sbagliavo, all’improvviso mi sento inondare. Una sborrata incontenibile e copiosa mi esplode dentro insieme al mio orgasmo. Mi sentivo inondata, piena e grondante di sborra e quando lui tirò fuori il cazzo mi ritrovai a spingere per far uscire tutta quella crema viscida. la sentivo scorrere fuori e scivolare fino alla figa fradicia e poi giù sul pavimento sporco. lui mi afferrò per i capelli e mi spinse la testa a terra, strusciandola sul pavimento e sulla sua sborra. ”tira fuori la lingua cagna e lecca tutto”. Ubbidii e leccai il pavimento e poi la punta della scarpa che lui mi mise sotto la bocca. Avevo la guancia e i capelli sporchi e appiccicosi, lui mi guardò e mi prese il viso tra le mani avvicinandolo a sè. Pensai per un istante che volesse baciarmi ma si limitò a ordinarmi di aprire la bocca e ci sputò dentro. Contento e soddisfatto mi guardò e mi disse “preparati, non vorrai mica fare tardi il primo giorno di lezione”. mi alzai e rivestendomi pensai che non vedevo l’ora di essere nuovamente scopata violentemente.
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