Un amore mai dimenticato

un amore mai dimenticato

Un amore senza fine ma con un nuovo inizio

Sogni…fantasie…voglie…paure…ansie…e tutte queste sensazioni mi portano a te…sei dentro come l’ossigeno…mi fermo, ti penso e mi sento un fuoco che arde.

Perché ho dovuto vederti questa mattina, vederti che ti strusciavi a lei, quando sino a qualche mese fa eri dentro di me, nel più profondo delle mie viscere… se chiudo gli occhi posso ancora sentire il profumo della tua pelle e della mia, che sa di noi, dei nostri umori, della sensazione di vuoto nel non essere penetrata da te, dalla tua voce, dal tuo fuoco e dalla tua infinita “durezza”…

Piuttosto bastava dirlo che una “patata” non bastava al tuo “cetriolo”, bastava mettersi d’accordo… ecco… adesso te l’ho scritto… ti ho palesato i miei pensieri, la mia delusione, la mia interminabile attesa di te.

Oddio, vorrei essere una mosca per poter scrutare la tua espressione mentre leggi, carpire i tuoi pensieri, sentire il calore della tua pelle, mentre ti si fa duro nel realizzare che avresti potuto godere di più…

Ma vedo che non ti perdi d’animo…sei uno che agisce e…anche molto in fretta…

Squilla il telefono… che faccio rispondo? il tuo nome che insiste, uno…due…tre…quattro squilli… no, non rispondo, ti mando un messaggio… un unico sms con scritto: “ore 11:00 al solito posto, Elena”.

La nostra baita

Gioco d’anticipo… con la mia mountain bike salgo il sentiero ed eccola, sempre lì, ad aspettarmi… ad aspettarci come l’ultima notte di passione… meravigliosa la nostra baita.. ma non voglio pensare ad un ieri che non c’è più!

Non era altro che un cubo di legno la nostra baita, dentro non c’era nulla, quando la scoprimmo era disabitata, vandalizzata… piano piano ce ne siamo appropriati, l’abbiamo pulita, sistemata e personalizzata… faceva parte di quel “noi” che avevamo costruito, noi insieme a lei… e adesso a distanza di mesi, capii quanto mi mancasse.

Non feci in tempo ad assaporare questi pensieri, che la malinconia fu scacciata dalla vista del letto, il nostro letto, quell’asciugamani lasciato sul cuscino nella fretta, sapeva ancora di noi… cazzo che ricordi, mi ci fiondo e chiudo gli occhi, voglio assecondare quei ricordi, riviverli nel silenzio, nell’attesa…

Non riesco a pensare a quanto tempo trascorsi con quei pensieri, ma ad un tratto mi ritrovai senza maglietta, con i capezzoli che mi dolevano per quanto fossero turgidi, mi sedetti e sentii l’interno coscia umido… intrufolai una mano sotto il vestito e mi scoprii bagnata e calda… ero eccitatissima, ma dovevo darmi una calmata, non potevo fargli vedere il mio lato sentimentale, dovevo rimproverarlo, punirlo…

Non finii in tempo, che dal rumore capii che era arrivato, allora mi alzai, sistemai velocemente e feci per raggiungere la porta… aprii…..

Quasi mi prendeva un colpo! Non era solo…

Cominciai ad agitarmi, ma non potevo farglielo capire, dovevo inventarmi qualcosa…

Sorpresa

Ebbene, lui prese la balla al balzo, in questo momento di imbarazzo e ci presentò… cazzo che sorriso, disarmante… ho notato che è un’unica cosa con gli occhi… ridono anche loro… Mirella si chiama.. bel nome, adatto alla sua delicatezza…

All’improvviso non la vidi più come una nemica, anzi! Mi piaceva…. mi piaceva troppo!

E lui? Roberto il solito stronzo, sorriso inebriante e occhi penetranti.. Stava di fronte, seduto nella sua solita sedia e mi guardava, mentre mi raccontava i successi degli ultimi mesi, lei in silenzio, quasi annoiata…

Faccio il caffè e lei mi segue, con la scusa che voleva vedere il piano cottura… io ero occupata, con le mani bagnate nel lavare le tazzine e le chiedo il favore di prendermi lo zucchero nello sportello in alto. Lei si butta su di me e sento i suoi seni sulla schiena e mi assale un brivido forte, sconosciuto, mi giro di scatto, le infilo la mano sotto la maglia e le afferro un capezzolo… lei ammicca con le labbra, leccandosele, mi guarda e mi sorride…allora capisco che le piace…e anche lei annuisce… si ricompone…scompare nella stanza… raggiunge Roberto e dopo due minuti li raggiungo anch’io, beviamo il caffè e mentre la mia scarpa scivola via, il mio piede è sui suoi pantaloni, cerco il suo pene e dallo sguardo capisco che gli piace… abbasso lo sguardo… e senza pensarci…. mi alzo e vado verso il letto, mi siedo e chiedo a Mirella di raggiungermi.

Mirella, un desiderio particolare

Lei non se lo fa dire due volte… sembra come quei cagnolini che capiscono che gli stai per dare il premietto… quanto é bella, nelle sue forme…l’osservo e mi piace sempre di più, le sorrido mentre le faccio vedere delle foto, le racconto di Roberto e delle uscite con i soliti amici e lei ascolta interessata…

Ad un tratto, le mie gambe dentro al vestito si allargano mentre guardo Roberto, poi riguardo lei, cerco la sua approvazione ancora una volta… lei si alza, timidamente, non capisco cosa stia per fare, é lenta, delicata ma, a sua volta, seducente, ammaliante, profumata.

Chiusi gli occhi, per sentire meglio questa sensazione e all’improvviso sentii dentro la gonna una mano che mi sfiorava le caviglie, delicata, morbida.. aprii gli occhi.., era Mirella, in ginocchio davanti a me, e con le mani saliva sulle mie gambe e io trasalivo, sentivo meno la salivazione, ingoiai una o due volte e guardai Roberto.

Sorrideva mentre Roberto si avvicinava… era dietro di lei, le chiese di sbattermi contro il letto e di aprirmi il vestito…

Ai suoi ordini

Dai Mirella, spoglia Elena, piano piano”, diceva.

E così fece, uno a uno i bottoni furono aperti e io ero un fuoco .

Roberto continuava a darle ordini, facendomi spogliare ancora e, mentre mi toglieva il reggiseno, era quasi su di me, con una gamba tra le mie e il suo seno ancora vestito quasi sulla mia pancia… avevo la pelle d’oca e respiravo il suo profumo, il suo alito era sul mio collo.

Cominciò a leccarmi le labbra, mentre Roberto le scendeva la gonna e insinuava le dita tra le sue mutandine.

Le sue labbra erano caldissime, morbide, carnose, e la sua lingua…cosa non era quella lingua che dal collo scendeva sui seni, e mi stringeva i capezzoli succhiandoli e mordendoli lentamente, piano e poi vigorosamente… girava tutto intorno a me, lei era molto provocante e la sua lingua sapeva muoversi…

Lei, emozioni nuove

Roberto le aveva tolto le mutandine, ormai fradicie dei suoi umori e le aveva tolto la maglia e staccato il reggiseno.

Io la guardavo, cazzo mi attizzava da morire, Roberto quasi era diventato trasparente, inutile in quel contesto, per me in quel momento esisteva solo Mirella.

E lei doveva averlo capito, perché all’improvviso, mentre la lingua di Roberto era nella sua vagina, la sua iniziò a scorrere più giù, mentre con le mani mi toccava e con le dita mi sfiorava… io ansimavo di piacere, non avevo mai provato delle emozioni così forti… mai con una donna…. Ed ecco che la sua lingua fu dentro la mia vagina, lunga, dura e come si muoveva….succhiava il mio clitoride e leccava, stavo impazzendo…

Quando Roberto….

Elena mettiti a pecorina, che voglio giocare anch’io”, ordinò.

E feci di più, coinvolsi Mirella, mi misi a leccarle la vagina, le entrai con tutta la lingua, mentre Roberto m’infilava le dita dentro la vagina e poi nel buchetto del culo, leccava e con le dita entrava, vagina e culo… culo e vagina… ininterrottamente, fortemente… mi succhiava il clitoride e m’infilava prima uno, poi due… fino a quattro dita e il mio piacere era alle stelle…

”Dai Elena”

Dai la mia porcellina Elena, fammi vedere che sei sempre la mia porcellina Elena, dai ficca le dita nella vagina di Mirella e succhiale fortemente il clitoride, lasciala senza respiro… Dai Elena, dammi il tuo culo, guarda come ti penetro, lo senti quant’è duro il mio pene, dai che spingo e le tue grosse tette ti sbattono, dai che ti sbatto forte il culo, adesso in vagina, dai lo senti tutto dentro? senti quant’è lungo?”

Io non capivo più nulla, mi misi sopra Roberto dandogli la schiena… Lui continuava a penetrarmi forte, era maestoso, si sentiva la sua grandezza e Mirella mi succhiava i seni e mi toccava fortemente il clitoride… piangevo per quanto forte era il piacere….

Ancora Mirella, dai continua a succhiarmi il clitoride e con le dita penetrami la vagina mentre Roberto m’incula, dai forte così, non fermarti, poi continua con le dita, sali con la lingua e succhiami i capezzoli… Tu Roberto scopami, scopami come scopavi la tua Elena, la tua porcellina, dammi il tuo penne, fammelo sentire tutto dentro, forte, dai spingi… spingi… così…. spingiii, non ti fermare, vai… vai…dentro… tutto… daiiiiii così….. bravissimo, sei immenso….”

Un piacere infinito

Il piacere era immenso, unico, tutt’e tre eravamo un’unica anima, un unico piacere….

Continuando, chiesi a Roberto di coricarsi, così da potergli succhiare il pene… nel frattempo…

Mirella mettiti dietro di me e con le dita aprimi la vagina e ficcami la lingua dentro, stringimi forte il clitoride e continua a leccare senza fermarti”, le chiesi.

Contemporaneamente, presi il pene tra le mani, era caldo, non troppo duro… cominciai a leccarglielo da sotto a sopra, scendevo leggermente la cappella, sfiorandogli il filetto e sentivo gli spasmi… glielo stavo succhiando, prima piano e poi più forte…adesso era durissimo, gli massaggiavo le palle, gliele leccavo… risalivo con la lingua e succhiavo… succhiavo… scendeva la sua linfa e io la leccavo, poi ne prendevo un po’ con le dita e massaggiavo le labbra di Mirella per condividere la meravigliosa linfa di Roberto, stessa cosa faceva Mirella con me e Roberto…

Non mi sarei mai fermata…

Lei con la lingua e le dita prendeva la mia linfa che scolava dalla mia vagina… Mi baciava e le dita le infilava nella bocca di Roberto… adesso Roberto non ce la faceva più, era eccitatissimo e il suo

pene aveva gli spasmi ad ogni risucchio… ecco che stava per sborrare… stringevo con le mani e lo segavo mentre continuavo a succhiare…

Siiii Elena continua così, dai che sborro, siii ancora, non fermarti, dai che vengo, daiiii…..” urlò di piacere.

Ecco che accoglievo il suo latte caldo, lo sentivo in gola…caldissimo, buonissimo, poi gli ultimi schizzi sui capezzoli….I suoi schizzi caldi, eccitanti, che me l’indurivano ancora di più e Mirella leccava vogliosa, senza freni, con tanta fame… mentre la mia vagina era un mare di piacere, calore…

Non mi sarei mai fermata…. il mio amore per Roberto era senza fine e con Mirella ero ancora all’inizio.

 

racconto di Elena 176 , chiamala per altre storie piccanti allo 0695541845 oppure all’ 899626217