Felice e cornuto
”Sono un cornuto” -mi dice Antonio- ”e sono l’uomo più felice del mondo”. A quelle parole il mio silenzio deve aver detto tutto ciò che la mia bocca non esprimeva perchè lui fece un lungo sospiro e poi scoppiò in una sonora e aperta risata. ”Non capisci vero?”. No cazzo non capisco! Mi stai dicendo che tua moglie ti tradisce e tu sei felice? Ovvio che non ragioni, o sei pazzo o sei sotto shock! ”Vedi Stefy, io fino ad un anno fa ero un ometto comune, mi alzavo la mattina, andavo in ufficio, la sera tornava a casa distrutto, cena, tv e nanna. Con mia moglie neanche parlavo. Abbiamo passato anche sei mesi senza fare sesso. Non che non mi piacesse lei, ma non la desideravo più, ero troppo stanco.”
Lo ascoltavo con estrema attenzione cercando di cogliere delle sfumature nella sua voce che mi dicessero la sua Verità. Lo sentii chiudersi per un attimo in quel ricordo e capii che stava rivivendo quel momento in cui viveva senza vivere realmente. Provai grande empatia nei suoi confronti e avevo voglia di abbracciarlo per fargli sentire la mia comprensione. Lui capì e si affrettò a dirmi ”no no chicca, ora va tutto bene”. Ammetto che fino a quel momento non avevo capito un cazzo. Pensavo che il loro matrimonio fosse finito e lui ”rendesse grazie” ad un tradimento di lei per essersi potuto liberare di quella vita.
Le sue confidenze al telefono
”E quindi quando vi siete separati?” . ”Separati? Non mi separerei da lei neanche per sogno. Amo follemente mia moglie.” Ok, pensai, devo essermi persa qualche pezzo. ”Antonio…allora perché mi hai detto che sei un cornuto e anche l’uomo più felice del mondo?”. Se ne restò in religioso silenzio per tre minuti buoni, poi emise un lungo sospiro e iniziò a parlare. Parlava parlava parlava senza mai interrompersi. E il suo racconto, così denso di particolari, si capiva che stava riaccendendo in lui una forte eccitazione. Non era mai stato un uomo di molte parole al telefono, chiamava e si lasciava trasportare nel mio mondo, dalle mie parole. Alla fine siamo diventati amici e così ha iniziato a raccontarmi la sua esperienza.
Sai Stefy, non ho mai detto a nessuno le cose che sto per dire a te. Ho sempre avuto paura di essere giudicato male ma con te so di poter parlare liberamente. Con mia moglie le cose andavano sempre peggio, quasi non parlavamo più e nemmeno ci guardavamo. Alla fine parlavamo sempre e solo del lavoro, della casa, dei figli ormai grandi…insomma le solite cose. Ma poi ognuno se ne stava nel suo lato del letto evitando ogni più piccolo contatto fisico. Siamo andati avanti così per anni e come ti dicevo potevano passare anche sei mesi prima che avessimo voglia di scopare. L’uno con l’altra intendo perché io le altre le desideravo e avevo voglia di sborrare come tutti. Per questo ho iniziato a chiamare le linee erotiche. Non che non avessi mai messo in conto di poter essere cornuto ma non ci pensavo, mi occupavo solo del mio di piacere.
Tornai a casa e improvvisamente ero un cornuto…
Una mattina, arrivato in ufficio, non mi sentivo molto bene. Una febbriciattola che mi fece venire un forte mal di testa e così decisi di tornare a casa. Non avvisai mia moglie, perchè avrei dovuto? lei doveva essere al lavoro… Quando arrivai sotto casa vidi la sua auto e la cosa mi stupì non poco ma salii le scale senza dargli alcun peso. Neanche mi chiesi perchè. Infilai la chiave nella toppa ed entrai. Ti spiego…neanche ci salutavamo entrando in casa, pensa a come stavamo messi. Posai la 24ore sulla sedia, mi tolsi la giacca e sentii un rumore strano provenire dal fondo del corridoio. Non riuscivo a identificare quel suono, sembrava un miagolio e poi come un battere sul muro. Mi avvicinai alla fonte del rumore e seppi con certezza che veniva dalla camera da letto. La porta era chiusa per metà, sapevo che se avessi fatto un solo passo in più avrei visto il riflesso della stanza nello specchio dell’armadio. Non era sola…non si stava masturbando…ero ufficialmente cornuto.
Non so quanto tempo sono rimasto li in attesa prima di decidermi. Intanto non sapevo con chi fosse e non ero sicuro di volerlo sapere né ero convinto di come avrei reagito vedendo il suo corpo usato da un altro uomo, ma soprattutto ero stranito su come mi sentivo. Davvero ero eccitato nel sentire mia moglie scopare con un altro uomo? I suoi mugolii erano così intensi e appassionati che mi sono ritrovato a cazzo duro invece che incazzato nero. Alla fine mi decisi a far quel passo in più fino a vedere il loro riflesso nello specchio. Vedevo lui in ginocchio sul letto che pompava il cazzo nella figa o nel culo di mia moglie. Lo guardavo stantuffarglielo dentro con molta forza mentre lei aumentava il tono dei suoi ”ahhhh ahhhh” fino ad arrivare all’orgasmo.
Mia moglie faceva il suo spettacolo per me
Poi lei si mise accucciata davanti al suo cazzo prendendolo in bocca. Guardavo la sua bocca pompare, le guance si muovevano al ritmo dl suo succhiare mentre lei, ad occhi chiusi, si gustava il sapore della sua figa dal cazzo di lui. Ti confesso che avevo il cazzo in mano già da un po’. Non pensavo a me come ad un cornuto, in realtà non pensavo e basta. Le fissavo il viso, mezzo per la verità data la posizione, e non riuscivo a non immaginare la sua cappella che le scopava la gola. Per la prima volta la vedevo come una troia ed era bellissima. Poi lei aprì gli occhi e, sorpresa…mi vide. I nostri sguardi si incrociarono e vidi il panico sul suo volto mentre ancora ingoiava l’uccello. Fu questione di un secondo perchè lei vedesse il mio cazzo duro scorrere nella mia mano e il viso si rilassò, poi si infiammò di nuovo ma questa volta di piacere. Lui non esisteva più, mia moglie faceva il suo spettacolo per me.
Lo fece sdraiare sul letto e si impalò dandogli la schiena, lui la teneva per i fianchi mentre lei ondeggiava e si masturbava il clitoride con somma sensualità. Mi guardava dritto negli occhi leccandosi le labbra. Si muoveva rapida sul cazzo prendendosi tutto il piacere che io le avevo negato negli anni e urlava tutto il suo godimento affinchè anche io godessi di lei. Il momento del suo orgasmo fu prorompente, un diluvio di umori sul nostro letto e il suo bellissimo viso stravolto dal piacere mi fecero impazzire, mi segavo il cazzo come un ragazzino ormonato. Lei scese dal cazzo e si mise carponi sul suo corpo sbattendogli la figa fradicia sulla faccia e fiondandosi su quell’asta dura che aspettava solo di sborrare.
Un cornuto che ama la sua troia
Succhiava e leccava come un’attrice porno e quasi mi sembrava di avere la sua lingua sul mio uccello. Lo puliva dai suoi umori e poi passava a succhiare i coglioni mentre lui leccava quel boschetto bagnato. Lui tese la punta dei piedi e gridò un ”vengooooo” mentre le sborrava in bocca tutto il suo sperma. Mia moglie continuava a succhiare e ripulire tutta la sborra viscida del suo amante mentre mi guardava come una bestia affamata. Non credo di averla mai amata tanto come in quel momento, il preciso istante in cui il mio cazzo schizzava fuori tutto quel piacere trattenuto troppo a lungo. Sborrai in silenzio nella mia mano ma dentro gridavo come un pazzo e volevo fiondarmi su di lei e baciarla…e invece mi allontanai, rimisi il cazzo nei pantaloni e, ripresa la giacca e la valigetta, uscii di casa per darle il tempo di far uscire il suo giovane amante e far rientrare il suo vecchio cornuto.
Quella sera la scopai come mai prima, volevo la mia troia e da troia la trattai. A lei piaceva e me lo disse chiaramente e ti giuro, mi eccitai davvero come un porco. E come un porco mi comportai per tutto il tempo. Le disse quanto la amavo e quanto la desiderassi e quanto l’avessi trovata meravigliosa mentre si faceva scopare. Fu un nuovo inizio per noi…e da quel giorno organizziamo regolarmente delle sessioni con giovani amanti che accettano di lasciarmi guardare mentre mi fottono la moglie. Abbiamo una sola regola, dopo che li ha fatti sborrare…si a volte ne abbiamo anche due o tre insieme…deve succhiarmi il cazzo con la bocca ancora piena di sperma. E’ questo che mi fa esplodere il cazzo. Poi, quando se ne vanno, me la scopo io…anzi, facciamo l’amore ed è bellissimo.
”Sei davvero felice?”
”Antonio posso scrivere la tua storia?” gli chiesi al telefono. ”Ammetto che mi farebbe piacere farlo sapere…decisamente solletica la mia voglia di sentirmi un cornuto. Ok Stefy, hai il mio permesso” . Così la sua confidenza, raccolta in un caldo pomeriggio d’Agosto, è diventato il nostro racconto. Un racconto di amore, passione ed estremo coraggio nel vivere le proprie perversioni. Gli chiesi un’ultima cosa quel giorno: ”Sei felice davvero Antonio?” . ”Mai stato più felice di così”